Cassero di Porta Sant’Angelo – Perugia

Vista laterale del cassero di Porta Sant'Angelo. In primo piano la stretta via, delimitata ai lati da bassi muretti e inferriate, che unisce l'ingresso della Torre del cassero con lo spazio antistante al tempietto, cioè la chiesa di San Michele Arcangelo. La vista della via porta al cassero, che si staglia con i suoi merli nel cielo azzurro.

La Torre del Cassero

La Torre del Cassero di Porta Sant’Angelo è la più imponente delle porte urbiche medievali della città di Perugia e l’unica con una struttura difensiva – militare.
Come il borgo, la Porta prende il nome dall’antichissima chiesa paleocristiana dedicata a San Michele Arcangelo.
Il termine Cassero, derivante dal latino castrum che ne connota l’imponenza e la permanenza di guarnigioni per l’avvistamento di milizie avverse, è in realtà uno dei tantissimi nomi che l’edificio militare ha avuto nei secoli; molte sono le citazioni letterarie che vedono appellativi come Porta degli Armeni, Porta di San Francesco e di Monteripido o Porta di Sant’Arcangelo.
Da qui usciva una delle cinque vie regali, proveniente dalla Platea Magna, attuale Piazza IV Novembre, e diretta a nord. 

Tante mani, un unico scopo: la difesa

Punto di primaria importanza strategica, il Cassero di Porta Sant'Angelo è una delle torri della cinta muraria del 1300 sotto la quale si apre la più grande delle porte medievali, fortificata da Ambrogio Maitani nel 1326. Esternamente si presenta come un edificio alto circa 30 m dal piano stradale, con pianta a croce latina e costruito con differenti materiali, corrispondenti a tre fasi costruttive diverse.
Il primo livello è in pietra arenaria come le mura coeve.
La soprelevazione del secondo livello, in pietra calcarea con archi a crociera, risale agli anni ’70 del XIV sec. Questa fu voluta dal legato pontificio Gherardo Dupuy, Abate di Montmajeur de Cluny, che, per la posizione strategica del luogo, aveva creato un collegamento con la fortezza di Porta Sole ed il più famoso Cassero di Sant'Antonio.
Il terzo livello, in laterizio (1416-24), è opera dell’architetto Fioravante Fioravanti che ne ampliò la struttura e l’altezza, e ne rinforzò la base con rincalzi per ordine di Braccio Fortebraccio.
Nel 1424 il Cassero di Porta Sant'Angelo fu spogliato, assieme al cassero di Sant’Antonio (una struttura difensiva con torre, ponteggi e merlature che metteva in collegamento la cittadella di Porta Sole con la Cattedrale di San Lorenzo, il Palazzo dei Priori e le stesse fortificazioni), del materiale refrattario per fornire i mattoni alla Piazza del Sopramuro (l’attuale Piazza Matteotti) e le pietre ai frati di San Domenico per la loro chiesa.
La decisiva trasformazione in Cassero, munito di botole, feritoie, porta caditoia e duplici ingressi, risale al 1479.

Apertura al commercio e all’artigianato

Nel 1306 i Magistrati di Perugia decidono di ampliare i “limiti” della città, oltrepassando le antiche mura Etrusche che saranno inglobate nell’urbe ormai enormemente espansa. L’espansione, dovuta alle fiorenti attività commerciali, bancarie ed artigianali, induce i Priori del Comune a decidere di traslare l’antica porta di San Crispolto in Corso Garibaldi, incastonata tra gli attuali edifici medievali, a ridosso della campagna, includendo gli antichi monasteri di San Benedetto dei Condotti, Santa Chiara, Sant’Agnese e ovviamente inglobando “il Tempietto”, cioè la chiesa di San Michele Arcangelo (la più antica chiesa di Perugia per importanza, secondo luogo di culto tra le mura difensive dopo la Cattedrale di San Lorenzo).
Creata come varco per collegare la parte Nord-Est della città di Perugia con Siena e Firenze, inizialmente aveva un’altezza di circa 10 metri ed era chiusa su tre lati. Essendo una delle poche vie di comunicazione agevoli, la sua imponente apertura era dovuta appunto dall’esigenza di permettere il passaggio di materiali ingombranti provenienti dalle campagne limitrofe.

«Cospicua e ben munita è l'alta sua torre quadrata che nei trapassati secoli ebbe continuamente un presidio. Fu la porta restaurata e chiusa con nuove imposte nel 1797, ma nel luglio del 1799 dalle truppe così dette austro-aretine, che si fecero forti nel prossimo convento del Monte, fu battuta la torre, onde à impressi i frequenti colpi di cannone contro di lei vibranti, e rimasero conquassate le imposte rinnovate nel 1820.»

(S. Siepi, 1822)

La nuova vocazione del Cassero: la Musica 

Restaurata e rimaneggiata nel corso dei secoli successivi, dagli anni 90 del XX sec., la Torre del Cassero ha trasformato la propria vocazione di struttura difensiva in monumento attrattivo volto, dal 2015, alla salvaguardia del patrimonio musicale antico di cui la stessa Perugia vanta una tradizione e una vivacità uniche nel suo genere.
Attualmente la Torre del Cassero di Porta Sant'Angelo è sede di una prestigiosa collezione di strumenti musicali antichi e partiture, che parte proprio dal Cassero e si snoda verso nord nel complesso monumentale di San Matteo degli Armeni e verso sud nella chiesa di San Benedetto dei Condotti.
Tale collezione annovera manoscritti del ‘700, frammenti del ‘500, arpe, cystern, violini, flauti, flageolet, clarinetti, fortepiani, squarpiano, harmonium e clavicembali che percorrono l’evoluzione dell’organologia dal periodo barocco agli albori del ‘900.
Dalla terrazza sulla cima della torre si ammira uno splendido panorama a 360° su Perugia e il suo contado, fino ad arrivare ad Assisi, Spello, alla Rocca Albornoziana di Spoleto e addirittura al Corno grande.
Buona musica, panorami unici, tramonti struggenti, serenità dell’anima.

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