Annunciazione, Eterno in gloria tra gli angeli e Natività

Affresco raffigurante Giuseppe e Maria che ammirano il Bambino appoggiato su un sacco a terra. Alle loro spalle tre pastori inginocchiati in adorazione e il bue e l’asino sulla destra. Dietro i pastori una capanna dallo stile architettonico rinascimentale, con un paesaggio ameno sulllo sfondo.

Annunciazione, Eterno in gloria tra gli angeli e Natività nel Complesso museale di San Francesco

Nella Chiesa di San Francesco a Montefalco, oggi parte del Complesso museale omonimo, Perugino dipinge una nicchia in controfacciata con l’Annunciazione, l’Eterno in gloria e la Natività. Tre scene distinte, in successione verticale, legate da cornici all’antica e lesene a grottesche (pilastri verticali sporgenti dalla parete con piccole figure variopinte su un fondo monocromo). Le ricerche documentarie di Silvestro Nessi, studioso d’arte medievale e rinascimentale, attestano la presenza del divin pittore a Montefalco nel 1503; un’informazione che ha permesso di datare l’affresco con più sicurezza. Si colloca poco dopo la quasi identica Natività che fa parte del celebre ciclo del Collegio del Cambio di Perugia.

Annunciazione ed Eterno in gloria

In alto, nel cosiddetto arco trionfale, c’è il dipinto dell’Annunciazione. A destra osserviamo l’arcangelo Gabriele e a sinistra la Vergine che riceve l’annuncio dell’Incarnazione (ossia il momento in cui Gesù si fa carne nel grembo di Maria). Una piccola colomba, simbolo dello Spirito Santo, le vola incontro. Un tramezzo di separazione suggerisce che la scena sia ambientata all'interno di un’abitazione.
Scendendo con lo sguardo incontriamo l’Eterno in gloria. Nella parte concava della cappella, incorniciato in una mandorla e circondato da piccoli angeli, il Padre Eterno benedice la Sacra Famiglia raffigurata nella Natività sottostante. Nella mano sinistra ha una sfera, simbolo del mondo che ha creato.

Natività

Nel terzo dipinto il Perugino affronta il tema della Natività. Al centro della scena c’è un’elegante capanna, costruita con quattro pilastri decorati a grottesche e un tetto retto da capriate (strutture portanti con travi disposti in composizione triangolare); in primo piano vediamo i personaggi principali. Maria e Giuseppe, inginocchiati in atteggiamento di preghiera, osservano amorevolmente il Bambino adagiato sopra un sacco nel prato; tre pastori, più indietro di qualche passo rispetto alla Sacra Famiglia, sono in adorazione.
Le tinte tenui ma vivaci, amalgamate e ritmate, suggeriscono pace e armonia: tutto il creato è pieno di meraviglia e riverente per la nascita di Gesù.
Nelle opere a soggetto religioso, il Perugino vuole ispirare il fedele in preghiera e aiutarlo a meditare sui fatti raffigurati, ecco perché in questo e in altri capolavori del maestro umbro troviamo un’atmosfera rarefatta e immobile.

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