Adorazione dei Magi

dettaglio dell’affresco in cui uno dei tre Re Magi, riccamente vestito e con il capo sormontato da un’aureola, si inginocchia di fianco al Bambino porgendogli un contenitore d’oro.

Perugino nell’Oratorio di Santa Maria dei Bianchi

Nel 1504 la Confraternita dei Bianchi invita Perugino a lavorare a Città della Pieve, dove l’artista era nato poco più di 50 anni prima. I confratelli gli affidano il compito di affrescare la parete d’altare del loro oratorio, l’Oratorio di Santa Maria dei Bianchi. Nasce così per il pittore l’occasione di arricchire la sua città con un’opera di particolare fascino.

L’Adorazione dei Magi: ambientazione e protagonisti dell’opera

L’Adorazione dei Magi è ambientata tra morbide colline del paesaggio umbro, disposte intorno a uno specchio d’acqua che ricorda il Lago Trasimeno. Una luce chiara e trasparente avvolge tutto lo spazio, al centro del quale si trova la capanna: un’architettura di quattro pilastri e un tetto a capriate (sistemi di travi di forma triangolare) che Perugino utilizza altre volte nelle sue Natività.

La Vergine (per la quale sembra si sia ispirato al volto di sua moglie, Chiara Fancelli), è una dolce figura materna che mostra il Bambino a coloro che sono venuti per adorarlo. Tra i tanti personaggi, tutti maschili, spiccano i tre Re Magi: riccamente abbigliati con vesti damascate, sono accompagnati da un lungo seguito di paggi e notabili.
Da dietro la capanna arrivano dei pastori; anche loro portano dei doni a Gesù, nonostante l’aspetto molto umile (indossano abiti corti e sono scalzi).

Perugino dedica alla composizione molta cura: studia e dispone il paesaggio naturale, gli edifici, le figure umane e gli animali con ordine ed equilibrio. In questo modo restituisce l’immagine di un mondo ideale in cui l’uomo e la natura sono in perfetta armonia.

Curiosità legate alla realizzazione dell’opera

Insieme al grande dipinto, sono arrivate fino a noi delle testimonianze scritte dell’autore. Entrando nell’oratorio, alle pareti si vedono due lastre murate, che riproducono le lettere autografe di Perugino. L’artista stima una spesa di 200 fiorini per “la penctura che vonno fa nello oratorio”, ma aggiunge che “Io me contenterò de cento (florene) come paisano”. Alla fine della trattativa, riceverà un compenso di 75 fiorini e un appartamento.

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