L’Eremo delle Carceri di Assisi, lo spazio del silenzio e della libertà

Vista laterale della struttura dell'Eremo delle Carceri di Assisi.

Il complesso conosciuto come Eremo delle Carceri nasce e si sviluppa attorno alla grotta in cui San Francesco d’Assisi si ritirava a pregare. L’Eremo delle Carceri è un luogo della memoria, custodito dai frati francescani che ancora vivono lì, ed è anche un luogo di testimonianza, fortemente intriso di spiritualità.

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San Damiano: la casa di Santa Chiara – Assisi

Vista della stradina di arrivo alla chiesa di San Damiano. La strada eè fiancheggiata da siepi, sullo sfondo è visibile la struttura.

Tra la pianura e gli ulivi della campagna di Assisi si trova un luogo carissimo alle origini francescane: il Santuario di San Damiano. In esso dominano il silenzio e la pace, cornici splendide alla vista sulla natura circostante. Delle origini della struttura, fissate presumibilmente tra il VII e il IX secolo, si conosce ben poco, come anche delle motivazioni della dedicazione della chiesa a San Damiano, medico e martire, le cui reliquie erano giunte a Roma a metà del V secolo. Possiamo affermare comunque che la storia di questa minuscola chiesa custodita da un anziano prete sale agli onori della cronaca perché nel 1205 un giovane ventiquattrenne di nome Francesco, un giorno, vi si ferma a pregare. 

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Porziuncola e Santa Maria degli Angeli – Assisi

Vista panoramica di Santa Maria degli Angeli. La struttura della chiesa, con il suo cupolone, si erge dalle campagne umbre e spicca dalla nebbia della piana in cui si trova.

Le distese sotto Assisi sono tra le più suggestive di Italia per i colori e la vista sulla città che costeggia, con la sua pietra bianco rosa, le isoipse del Monte Subasio. Proprio in queste pianure si è visto sbocciare il fiore delle vite di Francesco e Chiara. Il giovane, dopo aver restaurato la chiesa di San Damiano, “si trasferì nella località chiamata la Porziuncola dove c’era un’antica chiesa, in onore della Beata vergine Madre di Dio, ormai abbandonata e negletta. Vedendola in quel misero stato, anche perché aveva grande devozione per la Madre di ogni bontà, il Santo vi stabilì la sua dimora e terminò di riparla nel terzo anno della sua conversione”. Tommaso da Celano, primo biografo del santo, ci racconta così l’arrivo di Francesco alla piccola parte di terra della piana.

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