Orvieto Underground

Alla scoperta dei segreti nascosti sotto Orvieto

La città sotterranea di Orvieto

La città di Orvieto si distende sulla cima di una grande roccia di origine vulcanica, costituita da tufo e da pozzolana. Qualsiasi visitatore non può che restare ammaliato da questo altopiano, chiamato la Rupe, che spicca e domina sulla valle circostante, fatta di boschi e di vigneti.  Su questa terra rocciosa l’uomo non solo vi si è insediato e ha costruito, fino a innalzare la sua cattedrale e le sue torri, ma ha anche scavato cavità sotterranee in ogni epoca. Il tufo custodisce da secoli una città sotto la città: Orvieto Sotterranea. La città, infatti, è visitabile anche nella profondità della sua terra, essendo dotata di spazi ipogeo unici al mondo.  Sono state contate 1200 cavità sotterranee di origine artificiale e realizzate dall’età etrusca al periodo rinascimentale e ben oltre. 

Il percorso di Orvieto Underground

Il censimento effettuato negli anni ’60 del Novecento dal  gruppo speleologico ha permesso di individuare un complesso di cavità di eccezionale bellezza, non lontano da piazza del Duomo. Oggi è possibile visitarle con guide altamente preparate, lasciandosi condurre in un viaggio che è più un percorso a ritroso nel tempo che una semplice passeggiata in alcune delle grotte orvietane. Si tratta di Orvieto Underground, un’esperienza unica e irripetibile che anno dopo anno trova riscontro nell’afflusso costante di visitatori curiosi e con la mente aperta alle novità esperienzali di un turismo moderno.

Il mulino di Santa Chiara

Le grandi macine appartengono a un antico frantoio d’origine medievale, operativo sino al 1697, come testimonia la data incisa su una delle macine, realizzate in basalto. Già Plinio il Vecchio, nel I secolo d.C., racconta che in epoca romana le macine orvietane erano famose in tutto il Mediterraneo. L’olio veniva spremuto con l’aiuto dei torchi in legno e nei pressi sono stati scavati anche dei vani accessori quali una cantina e una mangiatoia.

La Cava di Pozzolana e il Pozzo Etrusco 

Un ambiente enorme è stato scavato per estrarre pozzolana, materiale vulcanico grigio e molto friabile. Ridotto in polvere e miscelato a sabbia, acqua e calce si trasforma in malta cementizia. Sono visibili i segni lasciati dalle martelline usate per scavare metri cubi di roccia vulcanica esclusivamente a mano. Una ringhiera in ferro delimita un condotto verticale che misura 120 centimetri per 80 che perforava l’intero banco della rupe fino ad arrivare all’acqua di falda. È stato scavato dagli Etruschi di Velzna nel VI secolo a.C., i quali hanno lasciato anche quelle nicchie che si vedono ai lati del pozzo – le pedarole – per poter salire e scendere senza corde o scale.

I Colombari 

Sono state date tante interpretazioni a questi ambienti, dalle necropoli etrusche per incinerati a locali per la conservazione di cibo. Si tratta, invece, di “colombari”, allevamenti di colombi per scopo alimentare. Ogni nicchia permetteva ad una coppia di piccioni di nidificare. Le vasche per la conservazione dell’acqua erano indispensabili agli animali, per bere e per liberarsi dai parassiti. Sulla parete di fondo c’è anche un cunicolo, l’accesso verso la città di sopra. Le fonti ci dicono che è stato Papa Urbano VIII a vietare agli orvietani di scavare nuove grotte, colombari compresi, nei pressi del ciglio della rupe, nel 1632, per scopi difensivi.

Il Rifugio Antiaereo

Uno degli ultimi vani verso Est ha un sedile su tre pareti e almeno due distinti cunicoli di comunicazione. Questo è uno dei tanti rifugi antiaerei della II Guerra Mondiale, dotati di un’entrata ed un’uscita distinte. Orvieto è stata una città relativamente fortunata grazie alla presenza di tre personaggi: il vescovo Francesco Pieri, il colonnello Alfred Lersen, comandante della guarnigione tedesca e il maggiore Richard Heseltine, che guidava le truppe di liberazione inglesi. All’avvicinarsi delle truppe alleate, il rischio di vedere Orvieto bombardata divenne sempre più tangibile e il 14 giugno 1944, il colonnello scrisse una lettera indirizzata agli alleati con cui chiedeva di considerare Orvieto, una “città aperta all’occupazione da parte del nemico”, senza combattimenti, per evitare la distruzione di luoghi di particolare interesse storico e culturale.

PRENOTA LA TUA VISITA

INFORMAZIONI

Punto di partenza del percorso Orvieto Underground
Piazza del Duomo, 23, 05018 Orvieto TR

Orari
Tutti i giorni dal 1 gennaio al 31 dicembre
11:00 – 12:45
16:00 – 17:15
Chiuso il 25 dicembre

Biglietti
8€ Biglietto intero
6€ Biglietto ridotto per studenti, anziani e comitive (oltre 25 persone)

Contatti
info@secretumbria.it

 

SCOPRI I SEGRETI DELL'UMBRIA

NATURA CULTURA GUSTO
CONDIVIDI

Vivi l’Umbria insieme ai suoi protagonisti

Percorsi ed esperienze da scoprire per un’immersione nella cultura, nella natura e nei sapori umbri