Fontana Maggiore – Perugia

Vista della Fontana Maggiore dando le spalle alla cattedrale. Sullo sfondo la facciata di Palazzo dei Priori.

La Fontana Maggiore: gioiello della scultura gotica

La Fontana Maggiore è il monumento simbolo di Perugia. Venne costruita nel 1278 per celebrare la realizzazione di un lungo acquedotto che riusciva a portare l’acqua in salita, sui colli di Perugia, sfruttando mirabilmente il principio dei vasi comunicanti. La fontana, certamente una delle più antiche e belle d’Italia, è famosa per essere un capolavoro della scultura gotica. È un’originale struttura formata da tre vasche concentriche sovrapposte, di dimensioni progressivamente minori. Le prime due vasche poligonali sono di pietra e sono decorate con ben settantaquattro sculture, l’ultima vasca circolare è di bronzo ed è sormontata da un’enigmatica scultura raffigurante tre donne che sorreggono un’anfora da cui sgorga l’acqua della fontana. Questa statua è opera di un artista perugino di nome Rubeus, ed è convenzionalmente chiamata “le portatrici d’acqua”. Il messaggio simbolico è ancora oggi dibattuto, perché nell’iscrizione presente sulla circonferenza della vasca non c’è menzione di quale fosse il significato nell’immaginario del tempo.

Ammirare e comprendere la Fontana Maggiore

Le settantaquattro statue di pietra delle due vasche poligonali sono opera di Nicola Pisano e Giovanni Pisano, i grandi scultori del secolo XIII che, insieme ad Arnolfo di Cambio, recuperarono una capacità artistica paragonabile a quella degli antichi greci e romani. Le formelle della vasca inferiore sono bassorilievi che raffigurano episodi della Bibbia, alcune allegorie, i mesi dell’anno con le rispettive attività umane e infine le arti liberali. Le statue della vasca mediana sono invece altorilievi che rappresentano personaggi storici, mitologici e figure allegoriche. Questi cicli scultorei andrebbero guardati in modo diverso. Quello inferiore, che è sequenziale, si comprende girando intorno alla fontana in senso antiorario, partendo dalla prima coppia che raffigura l’episodio biblico del peccato originale. Nella piazza di Perugia è frequente vedere persone o gruppi fare il “giro della fontana” per guardarne le statue. Più difficile è invece cogliere il senso e la grande bellezza artistica delle statue della vasca mediana che sono poste più in alto delle altre e quindi più lontane dallo sguardo di visitatori e passanti. Esse sono disposte in un modo difficile da intuire se non lo si conosce. Il ciclo è organizzato come una rosa dei venti: le quattro statue poste nella posizione dei punti cardinali sono quelle più significanti, le altre venti si comprendono solo in diretta relazione col significato delle quattro principali. Differentemente dalla statua delle portatrici d’acqua, tutte le statue delle due vasche poligonali sono accompagnate da una piccola iscrizione incisa nella pietra che ne indica il significato e le rende quindi facilmente comprensibili agli studiosi.

L’ingegno e la maestria medievale

La Fontana Maggiore di Perugia è una complessa composizione di figure geometriche, sculture ed epigrafi, una summa della cultura medievale di cui però non va dimenticato il senso unitario. La lunga epigrafe che corre lungo il bordo della vasca mediana è molto chiara a proposito: la bellezza della fontana celebra l’ingegno umano, creatore dell’acquedotto che aveva portato tanta acqua alla città. Poco distante da Piazza IV Novembre, così è oggi denominata la piazza centrale di Perugia dove sorge la Fontana, tra il Palazzo dei Priori e la Cattedrale di San Lorenzo, è possibile raggiungere la Via dell’Acquedotto che corre proprio sopra le arcate del tratto urbano dell’acquedotto medievale. A differenza di quanto normalmente ritenuto, nella seconda parte del Medioevo si raggiunsero notevoli conquiste scientifiche e soprattutto tecnologiche che sono le fondamenta più profonde del successivo sviluppo della civiltà occidentale. La Fontana Maggiore e l’acquedotto di Perugia ne sono un mirabile esempio. 

 

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