Pera di Monteleone di Orvieto: un frutto in via d’estinzione preservato dalla Fondazione Slow Food

in primo piano nell’immagine c’è un piccolo vasetto di vetro che contiene marmellata di pera di monteleone di orvieto. Sullo sfondo sfocate sono adagiate delle pere, sia intere che tagliate a metà. Il tutto è appoggiato su un vassoio di legno con i bordi rialzati.

La Pera di Monteleone di Orvieto è una varietà di pera che prende il nome proprio dal comune di Monteleone di Orvieto, in provincia di Terni. È una varietà di pera tardiva diffusa tra Umbria e Lazio che oggi è in via d’estinzione; per questo motivo è stata inserita all’interno del presidio Arca del Gusto della Fondazione Slow Food che si occupa di recupero e salvaguardia di piccole produzioni dalla minaccia dell’agricoltura industriale e del degrado ambientale.

Le prime testimonianze di questo frutto

Il primo documento scritto che riporta il nome della Pera di Monteleone di Orvieto è datato 1585. Si tratta dell’Herbario Novo, un testo scritto dal medico Castore Durante da Gualdo in cui viene citata la pera montolioni, insieme a tante altre varietà di questo frutto. La pera era un frutto già diffuso e apprezzato all’inizio del 1500, infatti è rappresentata anche in un dipinto di Domenico Alfani (la Madonna col Bambino e Santi) in cui uno dei santi inginocchiati ai piedi della Madonna tiene in mano questo frutto.

I vari nomi della Pera di Monteleone

La Pera di Monteleone di Orvieto è conosciuta nel dialetto locale come pera muntilione, oppure viene chiamata anche pera papera. Quest’ultimo nome deriva dal collo del frutto a forma ripiegata e dal picciolo obliquo, che ricorda appunto il collo di una papera. In passato, la Pera di Monteleone era però conosciuta anche come bistecca del villano perché questo frutto riusciva a sfamare quasi quanto un pezzo di carne, considerati i nutrienti che contiene e l’alto valore energetico.

Caratteristiche e uso culinario

La pera di Monteleone di Orvieto è una pera tardiva: viene raccolta in autunno inoltrato (tra metà ottobre e inizio novembre) ed è in grado di conservarsi per un lungo periodo, resistendo tutto l’inverno. In passato le pere venivano legate insieme a formare una treccia e poi appese in ambienti asciutti e freschi per prolungarne la durata. È un frutto che viene generalmente coltivato come albero singolo, non come frutteto, e in passato questi alberi erano utilizzati per delimitare i confini delle proprietà terriere.

La varietà di Pera di Monteleone è di media dimensione; la buccia è liscia, di colore giallo; mentre la polpa è bianca, di consistenza soda e granulosa. Proprio per queste sue caratteristiche, viene generalmente cotta e utilizzata per la preparazione di zuppe dolci accompagnate da castagne. Oppure cotte al forno con il miele o semplicemente utilizzate per la farcitura delle crostate.

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