La patata rossa IGP: il prodotto di punta di Colfiorito

inquadratura ravvicinata su un piatto di patate rosse di Colfiorito. In primo piano c’è una patata tagliata a metà di cui si vede la caratteristica polpa gialla. Adagiate dietro le due metà tagliate, si trovano altre patate rosse intere, di cui si può vedere il colore rosso tipico della buccia.

La patata rossa, grazie alla sua recente diffusione nella zona montana dell’Appennino tra Umbria e Marche, è diventata uno dei prodotti simbolo della città di Colfiorito, situata all’interno dei confini regionali umbri. Ottenendo il marchio europeo IGP, la patata rossa è diventata in poco tempo il prodotto principale dell’economia locale.

Dai Paesi Bassi all’Umbria

La varietà di patata rossa è originaria dei Paesi Bassi, probabilmente importata nel XVIII secolo dalle truppe dell’esercito imperiale durante i viaggi verso lo Stato Pontificio. Infatti, i soldati facevano ampio uso di patate a livello culinario. Solo dalla metà del 1900, la patata rossa viene coltivata in larga scala in Umbria, in particolare negli altipiani di Colfiorito e Casenove. Oltre a questi due comuni, le altre zone dove si coltiva sono: Foligno, Nocera Umbra, Valtopina e Sellano in Umbria; Serravalle di Chienti, Muccia, Pieve Torina, Sefro, Visso e Montecavallo nelle Marche.

Il terreno ideale per la coltivazione delle patate deve essere esposto al freddo invernale. Il tubero viene seminato tra marzo e giugno; può essere piantato intero o tagliato a pezzi di una dimensione minima di 28 millimetri. La raccolta può essere effettuata tramite mezzi agricoli o raccolta a mano a partire dal mese di agosto fino a novembre. Il prodotto finale è di forma ovale, allungata e irregolare, privo di macchie sulla buccia esterna dovuto all’esposizione al freddo, caratterizzata da un colore rosso e la polpa di colore giallo chiaro.

Nella cucina umbra, la patata trova spazio nella preparazione di numerose ricette, sia dolci che salate: pane, focacce, frittate, ma anche ciambelle dolci. È ottima la patata cotta al cartoccio, ovvero avvolta nell’alluminio e cotta sotto la brace del camino, oppure arrosto, o fritta. Per i primi piatti invece, questo prodotto è ottimo per preparare gli gnocchi, conditi con un tradizionale sugo d’oca, oppure con un guazzetto di pesce caratteristico delle zone del Lago Trasimeno.

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