Rasiglia

Un piccolo borgo incastonato tra sorgenti d’acqua

Vicino alle sponde del fiume Menotre e lungo la strada che conduce al comune di Sellano, è nascosto il piccolo borgo di Rasiglia, frazione del comune di Foligno.

La storia del borgo di Rasiglia

Rasiglia è nominata per la prima volta come curtis de Rasilia all’interno di documenti del XIII secolo, conservati nell’archivio dell’Abbazia di Sassovivo. Questo piccolissimo borgo nei pressi del Menotre nasce con lo scopo di controllare la valle circostante e il traffico che si sviluppava sulle strade che lo circondano, in particolare sulla Via della Spina utilizzata per i traffici commerciali tra Mar Tirreno e Mar Adriatico.
Sul colle che domina il borgo, a circa 700 metri di altezza, si trovano ancora oggi i resti delle mura di cinta e di una torre del Castello dei Trinci, una rocca costruita dalla famiglia Trinci per difendere i confini dalle guerre con il vicino comune di Sellano e con la diocesi di Spoleto.

Immagine di una sezione del centro del piccolo borgo di Rasiglia. Tra i vari edifici in muratura e la vegetazione, scorre un ruscello dall’alto verso il basso e l’acqua confluisce tutta all’interno di una grande vasca collocata in basso tra gli edifici.

 

Un borgo tra le sorgenti d’acqua

Al di sotto dei resti del Castello dei Trinci, si sviluppa il borgo a forma di anfiteatro, ed è attraversato da molte sorgenti che sgorgano tra le sue vie. La sorgente principale, Capovena, si trova nella parte alta del paese e l’acqua che sgorga da essa e dalle sorgenti più piccole, confluisce nella Peschiera, una grande vasca di raccoglimento che riversa infine l’acqua nel fiume.

A partire dalla prima metà del 1600, la presenza abbondante di acqua tra le piccole strade è stata utilizzata dagli abitanti per costruire all’interno del centro cascatelle e chiuse per dare il via e alimentare varie attività commerciali, ma anche mulini, lanifici, concerie, lavanderie e tintorie, rimaste attive fino alla prima metà del 1900. Oggi queste attività non sono più in funzione e il terremoto del 1997 ha portato la maggior parte degli abitanti a lasciare il piccolo borgo per trasferirsi nelle città vicine; ciò nonostante, gli edifici sono stati restaurati e adibiti ad attività di ristorazione o a uso abitativo per i pochi abitanti che hanno deciso di restare a Rasiglia.

La particolarità del piccolo borgo di Rasiglia ha fatto sì che le venisse dato l’appellativo di “piccola Venezia dell’Umbria”.

Foto di una via del centro del piccolo borgo di Rasiglia. Al centro dell’immagine, un piccolo corso d’acqua attraversa gli edifici in muratura e la vegetazione che caratterizza il paese.

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