Il Lago di Alviano e l’Oasi WWF

Dettaglio del lago di alviano con piante acquatiche che crescono al centro del lago e lungo le sue sponde. La foto è stata scattata al tramonto.

Il Lago di Alviano si trova in provincia di Terni; tocca i comuni umbri di Guardea, Monticchio, e Alviano (da cui prende il suo nome), oltre al comune di Civitella d’Agliano nel viterbese (Lazio).

Un lago di recente formazione

Il Lago di Alviano si forma nel 1963 a seguito della creazione di uno sbarramento artificiale del fiume Tevere per alimentare la centrale elettrica di Alviano. L’intera area occupa uno spazio di circa 900 ettari (300 ettari di bosco e 500 ettari corrispondono alla superficie del lago) e fa parte del Parco Fluviale del Tevere insieme al Lago di Corbara.

L’Oasi di Alviano

Data la sua posizione lungo il corso del fiume, questo lago e l’area circostante hanno attratto nel corso degli anni tantissime specie di uccelli migratori. Molte specie vengono dal nord Europa per nidificare in questa zona o per una breve sosta durante il tragitto verso paesi più caldi. Tra i tanti esemplari ci sono aironi rossi e bianchi, germani, gallinelle d’acqua, cormorani, gru, oche selvatiche e falchi pescatori.
Tra le acque del lago vivono stabilmente rane e rospi di diverse specie, ma anche tritoni e bisce d’acqua, tra i maggiori predatori della palude. L’oasi è caratterizzata anche dalla presenza di molte piante acquatiche, come la tifa, la cannuccia, la carice, la lenticchia d’acqua e il giunco, mentre sulle sue rive nascono ontani neri, salici e pioppi.
Considerata la grande varietà di flora e fauna che caratterizza quest’area, una legge della Regione Umbria del 1978 vieta la caccia delle specie animali al suo interno e viene così istituita l’Oasi WWF di Alviano.

Percorsi naturali e stazioni di birdwatching

Due sentieri, il Sentiero Vecchio e il Sentiero Natura Principale, permettono di addentrarsi lungo le sponde del lago e della palude e sostare in punti di osservazione per il birdwatching e la fotografia naturalistica. Inoltre, nel bosco è presente un piccolo laboratorio con microscopi, telecamere e schermi per studiare la vita della palude, oltre a un piccolo stagno didattico.

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