Il vitellone bianco: una tradizione pastorizia condivisa dalle regioni dell’Appennino Centrale

foto panoramica di una mandria di bovini razza Chianina al pascolo sui prati di una collina. Un cielo nuvoloso fa da sfondo all’immagine.

Il vitellone bianco è un bovino allevato tipicamente nelle zone dell’Appennino Centrale. È il primo in Italia ad aver ottenuto il marchio IGP della Comunità Europea che indica qualità, tradizione e cultura del prodotto.

Una tradizione che abbraccia il Centro Italia

Il nome vitellone fa riferimento al bovino di età tra i 12 e i 24 mesi, mentre l’aggettivo bianco indica chiaramente il colore del suo manto. Le razze Chianina, Marchigiana e Romagnola sono quelle che vengono allevate nella zona dell’Appennino Centrale, un’area che include l’intero territorio di Umbria, Marche, Abruzzo, Molise e alcune province dell’Emilia Romagna. Un prodotto d’eccellenza che le regioni del centro Italia condividono perché le loro condizioni climatiche sono sempre state molto favorevoli a questo tipo di allevamento.

L’allevamento dei bovini dagli Etruschi fino ai giorni nostri

Durante il periodo degli Etruschi, l’allevamento di questo bovino era già praticato nell’area dell’Appennino Centrale. Le razze dell’epoca presentavano delle caratteristiche simili a quelle attuali; infatti, nel corso dei secoli, le varie razze si sono selezionate e incrociate. La razza Romagnola ha origine da animali che venivano allevati dalle popolazioni nordiche nel VI-VII secolo d.C.; la Marchigiana è il risultato dell’incrocio tra la Romagnola e la Chianina.

Il vitello viene allattato naturalmente, fino allo svezzamento; poi, allevato al pascolo in spazi semi controllati o allo stato semibrado. Gli animali si alimentano di foraggi che provengono da prati naturali e artificiali degli stessi territori. La carne che ne deriva è di colore rosso vivo, di consistenza soda e con piccole infiltrazioni di grasso bianco.

La bistecca alla fiorentina: uno dei prodotti di punta della cucina italiana

Il taglio di vitellone bianco che viene privilegiato è quello della bistecca alla fiorentina, cucinata alla griglia o sui carboni. Per gustare al meglio il suo sapore, è importante cuocerla lentamente per caramellare gli zuccheri all’esterno e lasciarla meno cotta all’interno. Un taglio di carne molto pregiato che oggi è rinomato in tutto il mondo.

CONDIVIDI
Erga Tourism