Fonti del Clitunno e Tempietto – Spoleto

Vista laterale del tempietto sul Clitunno. In basso le acque del Clitunno, una costruzione in muratura accompagna lo sguardo fanno alla destra dell'immagine dove, rialzato da terra, si stacca il tmepietto.

“Tutto ora tace”: il Tempietto sul Clitunno

Nel 1876 il poeta Giosuè Carducci compone la poesia “Alle fonti del Clitumno”, nel primo libro delle “Odi Barbare”, dedicata a un sito appartenente al patrimonio dell’UNESCO: le Fonti del Clitunno. Situato nel comune di Campello, vicino Spoleto, questo luogo incanta l’anima per la delizia della natura incontaminata e silenziosa. Le fonti sorgive sotterranee confluiscono in un laghetto dalle acque ferme e cristalline, popolato di cigni, paperelle, pesci, ranocchie. La vegetazione circostante è lussureggiante e ogni varietà di alberi si specchiano nella trasparenza del lago, che si tinge con diverse gradazioni di verde. Questo luogo così ameno non poteva che essere uno spazio legato al divino, protetto dalla divinità di Giove Clitunno, venerato dai Romani. Ogni primavera si svolgevano delle feste chiamate Clitunnali in onore al dio che abitava questo parco naturale e al quale, poco lontano dalle fonti, venne costruito un tempietto sulle rive del fiume Clitunno. In epoca imperiale l’edificio è stato distrutto per essere ricostruito in epoca longobarda con l’aspetto attuale e l’intitolazione a San Salvatore. La datazione è ancora molto discussa: secondo alcuni studi il Tempietto sul Clitunno risale al IV-V secolo, per altri è da posticipare al VII-VIII secolo e dunque di poco successivo alla Basilica di San Salvatore. Il confronto con la chiesa spoletina non è casuale e le assonanze sono plurime: entrambi attingono al mondo classico, reimpiegano elementi architettonici pagani, presentano motivi decorativi similari, sono dedicati a San Salvatore e infine entrambi sono considerati tra i più importanti monumenti longobardi in Italia.

I longobardi

Il popolo barbarico dei Longobardi si insediò in gran parte della penisola italiana. Spesso li si pensa come predatori e saccheggiatori, ma questi due edifici umbri sono importanti testimonianze di come questo popolo si sia legato alla cultura romana, tanto che sembra di essere di fronte a un piccolo tempio classico. La costruzione si stacca da terra con un alto podio, su cui un tempo si innalzava  probabilmente il sacrario per Giove, e dove ancora oggi poggia tutta la struttura. Dopo aver oltrepassato l’ingresso, scandito da quattro colonne antiche, si è di fronte a una piccola edicola decorata con degli affreschi. Purtroppo restano solamente dei frammenti delle pitture murali che sono considerate fra le più antiche dell’Umbria, risalenti all’VIII secolo.
Sia la Basilica di San Salvatore che il Tempietto sul Clitunno sono siti dichiarati patrimonio mondiale dell’UNESCO che rientrano all’interno di uno stesso percorso: "Longobardi in Italia: i luoghi del potere”.

INFORMAZIONI

Località

Tempietto: Via del Tempio, 1 Campello sul Clitunno PG

Orari

Lunedì - Martedì:
chiuso

Mercoledì - Domenica:
9:30 - 13:30
14:30 - 19:30

Biglietto

Ingresso: 3,00 €
Riduzione 2,00 €
Omaggio Under18

Contatti

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